SOLO CHI BEVE LATTE NOBILE CAMPA CENT’ANNI…

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latte nobile Bartolomucci

Ancora un feedback entusiasta per ARRIVANO I GIALLI

Ecco un reportage della giornata nell’Azienda Bartolomucci a cura di Cecilia Sgherza e Micaela Grossi di “Vis Vivendi com” 

latte nobile

SOLO CHI BEVE LATTE NOBILE CAMPA CENT’ANNI. SE NON CI CREDETE, ANDATE A PICINISCO

E’ l’alimento dei nostri primi vagiti. Amato visceralmente, proustianamente per tutta la vita.

Oppure avversato, secondo le mode più o meno comprensibili del momento.

Il latte, sul cui consumo è oggi consuetudine trovare notizie contrastanti, complice il Web e la disponibilità di informazioni non sempre verificabili e per lo più fasulle.

In molti sono ormai convinti che questo alimento primordiale per i mammiferi sia non si sa perché da qualche tempo legato all’insorgenza di malattie complesse, multifattoriali o semplicemente alle cosiddette “intolleranze”.

In tanti per questi motivi lo eliminano dalla propria dieta quotidiana e persino molti pediatri, specie nelle grandi metropoli, sono vittime più o meno consapevoli di questa strana scuola di pensiero secondo la quale è meglio sostituire il latte vaccino con il latte di capra per tutti i bambini, perché più digeribile e “immunizzante”.

Questo è dunque il punto: chi ha ragione? E quanto è genuino il latte che beviamo? Quello in vendita nei supermercati è davvero il miglior latte possibile?

E volendo escludere del tutto la possibilità di adulterazioni di un prodotto comunque assai “protetto”, l’arcano presumibilmente è riposto un po’ più a monte: nel tipo di alimentazione che le vacche ricevono.

Vacche al pascoloPer un bicchiere di latte fresco, intero e sano, magari appena munto, dobbiamo allora raggiungere per forza le malghe del Trentino o i meravigliosi angoli dell’Appennino che si divide tra Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Lucania e Calabria?

Adesso non più. Basta addentrarsi nelle alture della Ciociaria, in particolare nella storica e rinomata Picinisco, in provincia di Frosinone, dove l’azienda Agrozootecnica Bartolomucci da qualche anno produce latte di qualità secondo il “Metodo Nobile” promosso dal “Consorzio Me.No.”.

Un protocollo rigoroso, messo a punto, tra gli altri, dai professori Roberto Rubino e Federico Infascelli, ormai adottato da numerose aziende in tutto il mondo, che consiste nel
dare da mangiare agli animali minimo il 70 per cento di foraggio, preferibilemente fresco.


Così i pascoli di Picinisco sono stati ancora una volta lo splendido scenario a una riunione di medici veterinari, curiosi, buongustai, che hanno potuto verificare sia il benessere degli animali, sia la qualità del latte, dello yogurt, dei formaggi messi a punto dai tre fratelli Bartolomucci che con dedizione e amore sono riusciti in una vera impresa, considerato che solo cinque anni fa sono partiti con uno sparuto gruppetto di capi.

L’incontro “Arrivano i Gialli”, organizzato dai Bartolomucci in collaborazione con il “Consorzio Metodo Nobile”, è servito per divulgare le preziose caratteristiche di questo latte che si presenta al gusto come quello di una volta, con tutto il profumo delle diverse qualità di erba presenti nel pascolo (fino a 15!), e con un colore che non è affatto bianco slavato, ma di un tono che va verso il tenue giallino crema.

erbe e fieno La degustazione è andata avanti con lo splendido e gustosissimo yogurt, una vera prelibatezza ormai richiestissima nelle grandi città (Napoli anzitutto), e una “parure” di formaggi da far invidia a Cannavacciuolo: dalle freschissime scamorzelle alla provoletta, alla toma di una qualità che ricorda quella della malga alpina, alla delicatissima formaggetta all’erba cipollina (una vera bonta!), a una invecchiata nelle vinacce di Cabernet e alla vera sorpresa della degustazione: un formaggio alla curcuma, sfiziosissimo.

Formaggi da latte nobileAncora: per chi è rimasto, un pranzo con i prodotti del luogo e l’ottima carne dell’azienda, per finire con il gelato, ultimo “nato” della produzione Bartolomucci.

Eppure le vere “star” della giornata sono state le oltre trenta vacche che hanno accompagnato i visitatori in molti tratti della passeggiata.

Azienda BartolomucciTutte ormai abituate al contatto con l’uomo, visto il numero di curiosi che l’azienda riesce a ospitare negli ultimi anni.

Come ha ricordato il dottor Ottavio Iommelli, illustre medico chirurgo e fitoterapeuta, questi animali hanno la fortuna di mangiare una gran varietà di erbe, anche officinali, a seconda delle stagioni, così che il latte, oltre al gusto “pieno”, ha
anche proprietà nutritive ben differenti da quelli degli allevamenti intensivi.

“Anzitutto è ricco di betacarotene, antiossidanti e vitamine – ha puntualmente spiegato la professoressa Raffaella Tudisco -. Non ci sono dubbi che la qualità del latte dipenda dal tipo di alimentazione riservata agli animali ed è importante creare un certo equilibrio all’interno del rumine che è ricco di microorganismi e nessuno di questi deve prendere il sopravvento sugli altri. Ciò determina la creazione di alcune molecole all’interno del latte come i CLA che tra gli acidi grassi sono quelli che scientificamente vengono considerati anticancerogeni”. Chi beve latte, insomma, campa cent’anni. A patto che sia “Nobile”; e per una volta “nobili” non solo si nasce, ma con un po’ di cura si può pure diventare.

Cecilia Sgherza e Micaela Grossi
di “Vis Vivendi.com”